Non a caso quello che viene comunemente considerato il primo testo della letteratura italiana è un testo religioso: le laudes creaturarum, cioè le lodi delle creature viventi, di San Francesco (26/09/1182 – 03/10/1226). Nei sui scritti, si tratta di componimenti costruiti sul modello della lauda; è un testo che ha anzitutto come obiettivo, quello di raggiungere un pubblico più vasto possibile, privilegiando quello più umile, meno colto, secondo la tradizione del messaggio francescano di apertura agli umili. Pertanto almeno in una prima fase era destinata alla comunicazione orale, alla recitazione pubblica.

Vero è che il cantico assume ben presto la forma di un testo assolutamente non rozzo e, dopo una breve ricerca, neppure troppo popolaresco ma anzi viene considerato come un esempio di “volgare illustre”, intendendo per illustre il prestigio (dal latino clarus, a, um) a livello strutturale e linguistico. Piuttosto che una vera e propria poesia, questo testo può essere considerato come una forma di prosa ritmica, nel senso che vi sono serie di frasi più o meno ampi, a cui viene data una certa cadenza ritmica.